

La mia nave salpa nel bianco del possibile
Un cerchio d’oro con me nel mio profondo dentro
verso il non definito
gesto / corpo / Incrocio colori nel viaggio e il cielo accoglie nel silenzio
Vele rosse 2020 (90×60) Tempera su carta

Oggi blu 2020 (75×55) Tempera su carta
Un rifugio di un amico, colori, terra e silenzio

Occhi 2020 (43×54 cm) Tempera, olio foglia di ottone su carta preparata a gesso

India 2011 (49×68 cm) Gesso, sanguigna, inchiostro su carta

Quando il mondo si fa buio 2019 (35×45 cm) Gesso, tempera all’uovo, foglia d’oro, inchiostro su carta

Nel punto più profondo 2018 (50×71,5 cm) Gesso, inchiostro, foglia d’oro, sanguigna su carta

Riflessi 2011 (55,5×76 cm) Acquarelli, inchiostro, acrilico su carta

A volte una frase di un grande scrittore rimane profondamente impressa nella mia mente. Poi si trasforma in immagine.

Il mondo esterno a noi 2019 (53×78 cm) Gesso, tempera all’uovo, fili su carta

Neve 2019 (54×79 cm) Gesso, inchiostro, tempera all’uovo, colori ad olio su carta

Studio_01 Orrizonte degli eventi 2018 (62×78 cm) Gesso, tempera all’uovo, sanguigna, grafite, foglia d’oro su carta

Sospese in questo incavo di nulla pieno zeppo però di essere 2016 (60×60 cm) Inchiostro, vernice mecca su carta


Solitudine 2019 (50×71 cm) Gesso, inchiostro, filo di ferro, carta carbone su carta

Solitudine_02 2019 (56×76 cm) Carta velina, inchiostro, foglia d’oro, carta colorata con il caffè su carta

Come E trasformazione 2019 (52×77 cm) Gesso, tempera all’uovo, carta, inchiostro, ferro, carta carbone, fili, foglia d’argento su carta

Ti ricordi qualche profumo? 2019 (56×66 cm) Gesso, inchiostro, foglia d’oro, fili, ceralacca, legno, carta del pane su carta
Montelaterone, residenza d’artista 15 ottobre 2019 – Un incontro
Ore 16 appuntamento al Circoletto con Alessandro. Primo incontro. Inizia questo mio percorrere lo scambio.
È bello che sia Alessandro la prima persona con cui inizio il mio timido dialogo. Lui ipovedente per me che tenterò di riportare in immagine il suo racconto e le mie emozioni. Due sconosciuti ad un tavolino del bar. Normalmente non ci saremmo parlati, al massino poche battute sul tempo.
« Piove!» «Eh, sì inizia l’autunno» «Va beh, è tempo che sia!» Anche noi accenniamo al tempo, ma solo per dire «Pioviggina. Entriamo che fuori fa freddo!» e così entriamo, ci sediamo discosti dal banco.
Chiedo alcune informazioni, così per iniziare. Alessandro abita «su alla torre, in alto in paese, su e giù per il paese da casa al Circolino. Ora non c’è quasi più niente in paese, prima, cinquant’anni fa, c’erano sette bar, tre alimentari, due macelli dove portavano pecore, vitelli e mucche. Poi c’erano le scuole, cinque classi elementari che ho frequentato, dove adesso c’è la sede di “Ala sinistra”. Avevo tanta memoria, soprattutto per i calcoli; bastava che la maestra leggesse due volte ed io mi ricordavo tutto. Ho sempre avuto tanta memoria ed un ottimo udito. Vedo un po’, ma non vedo niente con il buio»
Leggo la poesia Fotografia di Pierluigi Cappello.
«Sorridere sempre. Quando da piccolo gli altri bambini mi facevano dei brutti scherzi, io non me la prendevo. Adesso sono tutti miei amici perché hanno poi smesso di farmi brutti scherzi perché vedevano che io non me la prendevo. Ci vuole tanta volontà per non farsi abbattere ed io, come ipovedente, ne ho avuta tanta per non diventare triste. Ci vuole coraggio per poter scherzare».
Gli spiego il mio progetto della “Geografia delle parole” e gli chiedo di scegliere la parola a cui tiene di più ed è AMICIZIA.
Allora gli faccio scrivere “amicizia” su un foglio bianco che ho con me. E mi commuove il suo tastare il foglio per capirne la posizione e la misura, il suo accompagnare la penna con l’altra mano a segnare una linea immaginaria. Mentre lui scrive mi chiedo come saranno le sue immagini, lui che può vedere solo una parte di ciò che io vedo. Sarà sfocato, saranno ombre? Non chiedo niente, non è ancora tempo. Chiedo invece che colori ama «Bianco e nero». Li vedrà i colori? Azzardo a chiedere di che colore è l’amicizia. Un po’ incerto mi risponde ROSSA, io aggiungo un po’ d’ORO perché l’amicizia è preziosa. Poi ricordiamo altre parole già pronunciate che mi possano aiutare a dipingere il mio quadro.
«SCHERZO – AIUTO- ma per poter scherzare ci vuole PAZIENZA – CORAGGIO – VOLONTÀ di andare avanti».
Leggo il primo capitolo de “L’analfabeta” di Ágota Kristóf e gli chiedo quale sia il suo ricordo più importante. «Un amico con cui stavo sempre, si condividevano le passeggiate, le gite e il canto».
«Ti ricordi qualche profumo?»
Subito gli si illuminano gli occhi e mi dice «Il profumo. Il profumo del pane fatto a mano da mia nonna e poi portato nel forno a legna del paese». Anche i miei occhi si illuminano al ricordo del profumo del pane che inseguivo tra i vicoli delle città dell’Oriente e lo racconto a lui che aggiunge «Erano buonissime anche le schiacce di Pasqua e i biscotti salati». Io ricordo quanto mia nonna faceva le focacce di Pasqua e si andava per campi a piedi fino al forno che distava mezz’ora accompagnate dal profumo di lievito e farina e poi, tornando, dal profumo inebriante e dolciastro delle focacce cotte a cui ad una mancava sempre un pezzetto.
«Che meraviglia il profumo del pane! Mia nonna faceva anche i panieri con i venchi. Gli stessi panieri che si usavano per portare il pane al forno. Amicizia è condividere il cibo e cantare».
Montelaterone, ottobre 2020 Michela e Alessandro

Raccontami di te 2019 (40×40 cm) Gesso, inchiostro, foglia d’argento, acquarelli, vernice mecca, tempera all’uovo, sanguigna su carta pressata


Eppure c’è una voce_1 2019 (47×49 cm) Gesso, pastelli su carta

Eppure c’è una voce_2 2019 (24×32 cm) Gesso, pastelli su carta

Eppure c’è una voce_3 2019 (23×30 cm) Gesso, pastelli su carta

Eppure c’è una voce_4 2019 (53×77 cm) Gesso, inchiostro, carta, foglia d’oro su carta